Acquistare smartphone usati: una scelta ecosostenibile e intelligente

Acquistare smartphone usati: una scelta ecosostenibile e intelligente

Nel contesto del mercato degli smartphone, dominato da un consumismo compulsivo e da una frequente sostituzione dei dispositivi, emerge un'importante alternativa: gli smartphone usati.

In Italia, l'abitudine di cambiare cellulare ogni 17 mesi è diffusa, accompagnata da una tendenza all'accumulo di vecchi dispositivi, con solo l'1% di essi riciclato correttamente. Tuttavia, il concetto di ri-utilizzare smartphone usati si rivela cruciale per promuovere un impiego ecosostenibile di questi dispositivi.

Gli smartphone sono oggetti intrinsecamente complessi da rendere ecologici, poiché il loro ciclo di vita comporta un notevole impatto ambientale. Dal momento della produzione, che implica l'emissione di 82 chilogrammi di CO2, fino alla pericolosa estrazione dei materiali come il coltan in Africa, fondamentale per la produzione di chip a basso consumo energetico, e alle sfide connesse allo smaltimento delle batterie al litio, il percorso di un cellulare presenta diverse criticità ambientali. Anche l'estrazione delle terre rare provoca un notevole impatto ambientale sull'ecosistema delle attività estrattive.

Abbiamo parlato dell’inquinamento causato dai dispositivi elettronici anche in questo articolo del 2020 e la situazione non sembra migliorare, anzi.

Secondo una ricerca condotta dalla McMaster University, sarebbero necessari dieci anni di utilizzo di un dispositivo per compensare l'energia impiegata nella sua produzione. Tuttavia, la durata media di un telefono è di soli 3/4 anni, con il supporto del sistema operativo che solitamente termina entro i 5 anni! In questo senso si sta muovendo anche l’UE che, per combattere l’obsolescenza programmata, sta mettendo in atto una serie di iniziative atte ad “allungare” la vita degli smartphone, soprattutto della batteria.

Considerando i 4,5 miliardi di dispositivi in uso nel mondo nel 2022, il loro impatto ambientale si traduce in 146 milioni di tonnellate di CO2. Tale impatto è destinato a crescere, con il settore ICT responsabile di un crescente numero di emissioni di gas serra globali, stimato raggiungere il 14% entro il 2040.

In questo scenario, il mercato degli smartphone usati emerge come una soluzione sostenibile e vantaggiosa sia per l'ambiente che per i consumatori. Offrendo dispositivi a prezzi che possono essere molto più bassi rispetto ai prodotti nuovi, il mercato dei dispositivi di seconda mano sta guadagnando terreno, pur rimanendo un segmento di nicchia rispetto ai telefoni di nuova generazione.

Tuttavia, l'adozione diffusa degli smartphone usati è ostacolata da alcune abitudini radicate nel consumatore medio. L'acquisto compulsivo di nuovi modelli e l'accumulo di dispositivi dismessi sono tra i principali ostacoli da superare. Solo una piccola percentuale di dispositivi viene riciclata correttamente, mentre la maggior parte finisce in casa chiusa in un cassetto o, peggio ancora, nella spazzatura, alimentando una crescente crisi dei rifiuti elettronici.

Affrontare questa sfida richiede un cambiamento culturale e comportamentale. Promuovere l'acquisto e l'utilizzo di smartphone usati non solo riduce l'impatto ambientale, ma favorisce anche una gestione responsabile dei dispositivi elettronici. In un momento in cui la sostenibilità ambientale è una priorità globale, l'adozione di pratiche di consumo consapevole diventa sempre più urgente. Optare per smartphone usati non solo è una scelta intelligente dal punto di vista economico, ma anche un passo importante verso un futuro più sostenibile per il nostro pianeta.

 

Immagine di vecstock su Freepik
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